Chi e come aprire Partita Iva in Italia con semplicità?

Dritte e consigli sull’aprire la partita iva

Aprire partita iva per molte persone può essere presa come una cosa troppo semplice. Si pensa che debba fare tutto il commercialista. Però se vuoi che faccia tutto il commercialista non pensare di spende solo due euro.

Molte volte mi sono trovato davanti persone che si sono tuffate a bomba aprendo partita iva senza nessun problema non pensando che alle spalle non avevano un minimo di copertura. Non parlo di denaro che di per sé fa sempre bene, ma parlo di un portfolio clienti non indifferente. Se non sei sicuro di cosa aprire ti consiglio di andare a piccoli passi e prendendo in considerazione la ricevuta a prestazione occasionale per il primo periodo.

Per aprire partita iva non ci vuole molto e non è nemmeno così difficile. Ci sono anche molti commercialisti per un libero professionista aprono partita iva gratuitamente. Se invece la tua intenzione è quella di andare ad aprire la partita iva per una società devi considerare oltre alle spese per il commercialista, anche quelle per il notaio che non si fa di sicuro pagare poco.

Voglio partire con i dubbi più semplici che possono venire ad una persona che vuole aprire partita iva. Ti vado ad elencare tutte le varie domande con le relative risposte qui sotto.

Come si apre la partita iva?

Bisogna capire come e che progetto hai per la tua partita iva. Mettiamo caso tu voglia andare ad aprire la partita iva per una ditta individuale. Dovrai compilare il modello AA7/7 e iscriverti al registro delle imprese che trovi dentro alla camera di commercio. Potresti pure andare a semplificarti la vita compilando solo una carta chiamata: ”Comunicazione unica”. Questo sta a te deciderlo.

Mentre se sei un libero professionista dovrai andare a compilare il modulo AA9/7 e dovrai per forza andare a iscriverti alla gestione separata dell’INPS. Ci sono tante altre figure in ballo e altre tanti modelli da compilare, se riesci fatti dare una mano dal tuo commercialista di fiducia. Ricordati che la partita iva è composta da undici numeri tra cui i primi sette indicano il contribuente, tre l’ufficio delle entrate e invece l’ultimo numero è quello di controllo.
Ricordati anche che quando apri la partita iva, devi scegliere il codice Ateco più adatto alla tua attività.

Chi può aprire partita iva?

Tutti possiamo aprire partita iva. Ricordati che non tutte le partite iva sono uguali, dato che delle categorie sono ben diverse da altre. Sei un grafico, web designer, giornalista o un consulente? In questo caso andrai a aprire partiva iva come libero professionista. Facciamo caso tu sia un meccanico d’auto d’epoca o un piccolo artigiano, in questo caso dovrai aprire una partita iva come ditta individuale. Ecco perché si hanno moduli diversi da compilare, dipende tutto dal settore di appartenenza.

Una grande tragedia per i costi?

Quando qualcuno si fionda per andare ad aprire partita iva la prima cosa che chiede o comunque una delle prime è: ”Quali sono i costi?”
I costi sono prevedibili basta farsi due conti in tasca dato che per ora ci sono solamente due regimi per aprire partiva iva.

Regime ordinario

Questo regime di partita iva richiede delle spese fisse di gestione che bisogna pagare alla camera di commercio che si aggirano tra gli 80 e i 100 euro. Poi devi pure pagare il commercialista e l’inps. L’irpef è una tassa che viene calcolata in base al reddito che hai. Aspetta non è ancora finita dato che devi pure pagare l’irap sul valore aggiunto del prodotto.

Regime forfettario

Non è mai esistita una partita iva cosi vantaggiosa dato che prevede una tassazione agevolata del 5% i primi 5 anni di attività e dal 6 anno in poi si paga il 15% mentre quando si parla di contributi inps si parla del 27% sul reddito.

Non è tutto, dato che su questo regime forfettario lo stato ha richiesto nel 2016 di andare a portare dei limiti di reddito. Pensa che il reddito più basso si blocca sui 30 mila euro annui per professionisti, imprese o artigiani e ambulanti, proseguendo si arriva a negozi di alimentari o bevande portando la soglia di reddito ai 40 mila euro. Mentre si arriva a quello dei ristoranti e alberghi con una soglia dei 50 mila euro. Sembra poco per certe categorie questo è sicuro, ma è sempre meglio aprire partita iva forfettaria e cominciare piano che aprire quella ordinaria e già avere una bella batosta. Al massimo se superi la soglia prevista per la tua attività passi in automatico a quella ordinaria senza tante chiacchiere.

Per chi aveva il regime dei minimi che è la partita iva precedente a quella forfettaria, può continuare sempre con il 5% di agevolazione fino ai 5 anni o fino ai 35 anni di età.

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