Consigli per ridurre la frequenza di rimbalzo su Analytics

Capire e ridurre la frequenza di rimbalzo

Uno dei fattori più facili ma non usato da tutti sul proprio sito web per andare a capire dove l’utente si ferma ed esce dal sito internet: la frequenza di rimbalzo.

Il rimbalzo o chiamato anche bounce è la visita di una pagina dove poi l’utente dopo aver letto il contenuto esce totalmente dal tuo sito web, perché ha trovato quello che stava cercando.

Non è del tutto negativo come fattore. Se il contenuto che hai scritto nel tuo sito web o blog soddisfa l’utente che è dentro da parecchi minuti, vuol dire che sta trovando tutte le risposte che cercava. In tal caso il navigare porta un‘esperienza positiva, anche se è uscito dal sito web dopo aver trovato tutte le risposte.

Ci sono siti web con incorporati dei blog con una frequenza di rimbalzo veramente alta, si parla di un bounce che supera l’80%. Eppure il sito web è stato costruito davvero bene dal web designer.

Perché cercare di ridurre questa statistica sul sito web?

Il motivo sembra facile e scontato ma il riuscire a convertire l’utente a comprare un tuo servizio non è così facile.

La frequenza di rimbalzo può essere anche presa e analizzata per un’user experience poco soddisfacente, Questo motivo di sicuro viene trovato sui siti autocostruiti da mani poco competenti.

Come ridurre la frequenza di rimbalzo?

Uno dei motivi della frequenza di rimbalzo alta può essere dato da quei blocchi pubblicitari che escono fuori nel momento in cui scorri la pagina o passano tot secondi che visualizzi un certo contenuto.

Ci sono però molti siti che hanno dei sistemi di tracciamento che individuano dove far apparire il pop up. Questo sistema riesce a contenere la frequenza di rimbalzo del sito web o della pagina web.

Contenuti

Un altro consiglio per tenere la frequenza di rimbalzo bassa potrebbe essere quello di aggiornare i contenuti vecchi.

Fai rivivere i vecchi post che generavano molte entrate e poca frequenza di rimbalzo. Dopo qualche tempo potrebbero portarti ancora delle visite al sito ma generare una frequenza di rimbalzo più alta. Aggiorna il testo, i titoli e i link.

Uno degli errori più frequenti è proprio quello di scrivere paragrafi troppo lunghi. Ormai l’attenzione e ai minimi storici. Dacci un taglio e guida il lettore con i sottotitoli.

Nessuno è perfetto, nemmeno l’algoritmo di Google. Se per caso un giorno ti ritrovi in prima pagina con un tuo articolo per una parola con un doppio senso, beh fai attenzione perché cosi se la gente entra non hai speranza di abbassare la frequenza di rimbalzo.

Agevola il più possibile l’utente che entra nel tuo sito web. Dagli sempre delle informazioni fresche ogni settimana, forniscigli una struttura interna e di ricerca interna interessante e specifica

Filtri

Mi è capitato di vedere siti web con una frequenza di rimbalzo veramente altissima non vedendo però errori grossolani, cosi dando un’occhiata in modo più approfondito alle varie statistiche si nota subito che bisogna andare a fare dei filtri ad un sito web perché frequentato anche fuori dall’Italia. Costruiti questi filtri ho visto la frequenza di rimbalzo scendere vertiginosamente.

404 e 301

Le pagine 404, sembrano delle pagine senza fine ma ti possono portare all’oblio se non si curano dando dei redirect 301 .

Link

I link esterni non facciamoli aprire sulla stessa finestra del sito web ma in una nuova. Questo comportamento se usato in maniera sbagliata può portare seri danni al sito, con una frequenza di rimbalzo veramente alta. Ancora molti siti web fanno ancora questo errore, bisogna correggerlo prima possibile.

Velocità

Uno dei fattori che danno maggior fastidio è la velocità della pagina, più veloce è e meno avrai la possibilità di avere la frequenza di rimbalzo alta.

Aggiornamenti

Un altro fattore importante è quello di portare sempre degli aggiornamenti costanti al sito web che si va a costruire per il cliente. Molte volte il cliente pensa che finito il sito web e messo online sia finito il lavoro ma così non è. Gli aggiornamenti devono essere costanti per non avere certi errori sulle pagine del proprio sito internet.

Quindi attenzione a quello che fai e a quello che chiedi al tuo web designer di fiducia.

L’interpretazione dei dati con la frequenza di rimbalzo

La migliore interpretazione per spiegare la frequenza di rimbalzo la troviamo sulla guida ufficiale di Analytics:

La frequenza di rimbalzo è la percentuale di visite di una sola pagina. Ossia visite in cui la persona esce dal sito dalla stessa pagina in cui è entrata senza interagire con essa.

Mi sembra che la spiegazione che viene data non sia affatto difficile.

Quindi come si potrebbe interpretare veramente la frequenza di rimbalzo? Come ti ho detto all’inizio dell’articolo la frequenza di rimbalzo non può essere definita sempre in maniera negativa, dato che possono esserci dei lati positivi nella questione di una percentuale alta della frequenza di rimbalzo.

La frequenza di rimbalzo non può essere un dato principale ma deve essere preso tutto l’insieme di dati per studiarli e vedere se ci possono essere delle chiavi di lettura più o meno valide.

Posso dirti che sicuramente una buona frequenza di rimbalzo deve essere attorno al 75% per un sito che tiene un blog. Non prenderti a calci se la frequenza di rimbalzo è più alta, devi solo analizzare, analizzare e analizzare.

Ci possono essere degli aumenti della frequenza se si fanno dei cambiamenti dentro al proprio sito web professionale, bisogna essere bravi nel capire quali sono gli errori che sono stati commessi e subito correggerli ricordando sempre di cercare un miglioramento costante.

Come inserire il codice Analytics nel proprio sito web wordpress

Voglio dare per scontato che ti sia già iscritto su Google Analytics e abbia creato la proprietà del tuo sito web. Ora basta vai sul menu amministrazione, sotto la colonna proprietà devi cliccare su informazioni di monitoraggio e nel menu a tendina che ti esce fuori clicca su codice di monitoraggio.

Il codice che troverai tra i due script devi selezionarlo tutto e andarlo a copiare sul file header.php che trovi dentro al tuo sito web WordPress tramite il menu aspetto>editor>header.php

Regola per la frequenza di rimbalzo

Potremo anche andare a definire la frequenza di rimbalzo attraverso una regola che possiamo creare dentro ad Analytics, dicendo che passato un certo tempo se anche la persona esce dalla pagina non la si segnali come tale ma come un passaggio ad un’altra pagina e quindi la frequenza di rimbalzo viene sicuramente abbassata.

Questo viene fatto analizzando e sapendo che le nostre informazioni sono considerate buone, esaustive e l’esperienza utente è stata soddisfacente, allora in quel momento possiamo mettere si questa regola.

Il codice si fa ad inserire subito sotto a:

ga(‘send’, ‘pageview’);
//riga aggiuntiva setTimeout(“ga(‘send’, ‘event’, ‘engagement’, ‘lettura’, ’30 secondi’)”, 30000); //riga aggiuntiva

Cosa abbiamo aggiunto per la frequenza di rimbalzo?

Gli abbiamo detto che dopo un certo periodo in questo caso 30 secondi non venga rilavata la frequenza di rimbalzo dentro al sito web, anche se l’utente esce senza andare su altre pagine

La frequenza di rimbalzo va presa con le pinze, sempre

C’è da dire che Analytics per quanto possa essere preciso e utile, è da prendere sempre con le pinze. Anche se altri programmi a paragone di utilità e di precisione cosi elevata non ce ne sono a mio parere. Quindi attento a quello che leggi e se puoi, mai paragona i dati fra di loro e cerca di migliorare sempre il tuo sito web.

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