Breve storia ed evoluzione del blog

Dagli anni ‘90 ai giorni nostri

Il termine blog, secondo Wikipedia, deriva dalla contrazione di web-log, diario in rete. Il blog al giorno d’oggi è ancora un diario online dove segnare com’è andata la propria giornata o un qualcosa in più?

Blog ante 2000

Negli anni ‘90, prima dell’arrivo dei social network e anche di myspace, il blog veniva visto, appunto, come una sorta di diario online. La grafica rispetto ad oggi era un po’ grossolana e primitiva e in pochi avevano capito davvero le sue potenzialità.

Blog post 2000

Negli anni 2000 i siti web dove creare il proprio blog gratuito aumentavano a vista d’occhio. Varie piattaforme davano l’opportunità di far sfogare gli amanti della scrittura e della condivisione dei testi online. Il blog diventa un contenitore di contenuti ben organizzati.

I primi blog all’inizio del XXI° secolo permettevano di guadagnare grazie ad AdSense di Google. Il blog poteva ospitare della pubblicità in alcuni punti della pagina e della sua home page.

Questo fu il click che fece scattare la blog mania. Tutti volevano raccontare tutto online. Emozioni, avventure, informazioni, risorse, esperienze venivano messer per iscritto a disposizione dell’intera rete.

Alcuni professionisti e aziende iniziarono a capire che produrre contenuti su di un blog poteva essere d’aiuto per il proprio personal branding. All’epoca venivano considerati dei visionari. Negli anni successivi, i competitors li guardavano con ammirazione e invidia per aver saputo sfruttare l’occasione.

Pian piano emersero nuove figure professionali: i blogger. Persone che sapevano come realizzare, gestire e pianificare un blog dall’inizio alla fine.

Blog nel 2019

Il blog è morto?

Ogni tanto sul web rimbalza questa domanda. La risposta è no.

È vero ci sono i social. La comunicazione è sempre più diretta. E l’evoluzione nel digital è inarrestabile ma i blog sono sempre l’asso nella manica dei professionisti e delle aziende che vogliono avere dei contenuti su di una piattaforma proprietaria e non di altri.

Prova a pensarci un attimo.

Se Instagram, LinkedIn, Facebook e Twitter chiudessero, tutti i tuoi contenuti andrebbero persi nel nulla. Invece con un blog tutto tuo questo non potrebbe accadere perché sta a te decidere come e quando eliminarlo. Con un blog di tua proprietà intendo un blog su wordpress.org e non wordpress.com.

Nel primo caso sarà il tuo presidio proprietario. Nel secondo sarà di WordPress. Infatti accanto all’url del nome del tuo blog vedrai la scritta wordpress.com che ti ricorda che sei un ospite. Stessa cosa accade con Wix e Blogger.

Struttura di un blog

Il blog creato ad esempio su wordpress.org al suo interno può avere: la pagina chi siamo, l’elenco degli articoli o blog post che hai caricato suddivisi in categorie. Nel mio trovi: wordpress, user experience e personal branding.

C’è chi, sfruttandolo per lavoro, inserisce persino la pagina dei contatti. Quindi un menù tutto suo. Non sottovalutare il menù per la user experience di chi arriverà sul tuo sito. Un blog che non dà indicazioni chiare all’utente su dove trovare ciò che cerca, lo farà scappare in un solo click.

I contenuti all’interno del blog oltre a essere suddivisi in categorie possono avere la data di pubblicazione e tag. Prendiamo come esempio la categoria wordpress del mio blog. Se dovessi definire delle tag potrei utilizzare: Genesis, sito web, plugin.

Vedi le categorie e i tag come dei segnali stradali che ti facilitano il raggiungimento della meta. Quando ne vedi diversi e quelli che ti servono, sai che stai percorrendo la strada giusta e ti senti al sicuro. Sul blog è la stessa cosa. Se vuoi sapere quali sono gli articoli dei plugin di wordpress basta cliccare sul tag.

C’è chi invece preferisce lavorare sul fattore cronologia e mostra gli articoli archiviati per mese nella parte laterale del blog sul proprio sito web.

In alcuni blog è presente la barra di ricerca per aiutarti a trovare subito un articolo specifico senza perdere tempo a scrollare all’infinito.

Struttura blog post

In un blog post di solito non manca:

  • data pubblicazione
  • categoria e tag (non tutti i blog l’utilizzano)
  • titolo
  • sottotitolo
  • corpo del testo
  • form commenti (non sempre presente)

Il titolo e il sottotitolo servono a far capire alla persona che ha davanti il post, di cosa si parlerà. Fai attenzione a queste due parti. Basta un niente per non far scattare la scintilla dell’interesse e far decidere all’utente di abbandonare tutto.

Il corpo del testo deve tenere viva l’attenzione o avrà lo stesso effetto di sopra. Il form dei commenti è utile per fare networking, creare relazioni e rafforzare il tuo personal branding.

In conclusione

Ci sono tanti modi per rendere accattivante il tuo blog. Ormai i temi wordpress o i framework da utilizzare per renderlo davvero tuo.

La grafica, i font e tutti gli strumenti che possono aiutarti a renderti professionale online sono talmente tanti che l’aiuto da parte di un web designer per destreggiarti è quasi d’obbligo. Risparmierai tempo, mal di testa e “perché non l’ho fatto subito?”.

Io e il mio team di Bruce Design con i nostri servizi ti affianchiamo durante la creazione del blog perfetto.

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