Chiariamo 8 dubbi sulla user experience

… chiariamoli pure sullo user experience designer

Mi sono reso conto che sulla user experience e sulla figura dello user experience designer ci sono ancora dei dubbi e delle perplessità. Fino a qualche anno fa erano concetti di estrema nicchia o adatti solo a dei super nerd. Ora invece le aziende hanno capito che puntare sulla user experience e sulla figura dell’user experience designer può essere molto redditizio. Ecco perché ci tengo a chiarire alcuni dettagli fondamentali e faccio partire le domande dal pubblico.

Chiariamo 8 dubbi sulla user experience

1. User experience… what?

Esperienza d’uso. Nel campo digital l’user experience è l’esperienza che vivi mentre utilizzi un qualcosa di digitale come un sito web su wordpress, un’app, un servizio online e così via. Persino andare a prelevare nel nuovo bancomat vicino casa è vivere un’esperienza d’utilizzo o provare la gelateria in centro dove non si è mai stati.

Quando lo fai vivi un mix di emozioni, sensazioni. Parti con un’aspettativa, poi ti fai una sorta di prima impressione, alla quale segue la scoperta vera e propria di ciò che stai utilizzando e alla fine saprai e terrai a mente se è stato un qualcosa di negativo o positivo.

Chi lavora per creare la user experience lo fa in modo che tu possa viverla senza intoppi, in maniera rapida e ti senta felice del risultato ottenuto. Quindi crea un qualcosa user friendly ovvero intuitivo e facile da usare.

2. Il background dello user experience designer

L’user experience designer è chi progetta l’usabilità dell’interfaccia con la quale ci si relazionerà. Ecco che lo user experience designer dovrà avere nel suo bagaglio l’arte del saper comunicare su più fronti, l’importanza di un brand, del marketing e di come si comportano le persone in relazione a tutto questo. Lo imparerà con corsi specifici e con l’esperienza fatta sul campo ogni giorno.

Il marketing e il brand riescono a far attivare nelle persone il bisogno o il desiderio di voler avere quel qualcosa, di utilizzarlo, di venirne in qualche modo a contatto. L’user experience designer glielo fa raggiungere. Con un esempio è più semplice da capire:”un sito dove ci sono serie tv bellissime da vedere quando mi pare con un costo basso al mese” cosa mi viene offerto? Netflix.
Piace a tanti perché costa poco, ci sono contenuti di qualità e se non vuoi più seguirlo puoi farlo senza troppe rotture di scatole.

In questo caso l’user experience designer ha rispettato la volontà degli utenti perché si è lavorato per loro mettendoli al centro. Ora inizi a intuire quanto è potente?

3. Lo user experience designer è un grafico

Dipende. Di sicuro lo user experience designer quando lavora a un sito web su wordpress o su un altro cms pensa anche a un lato della parte grafica e a come far trasparire la sua usabilità. Saprà che se un brand è rappresentato con una certa grafica e testo, potrà comunicare un qualcosa di discordante dai suoi valori danneggiando la sua brand reputation. Giammai!

Ecco perché lo user experience design che ha nella sua formazione ed esperienza, una buona dose di design del web, svolgerà al meglio il proprio lavoro. D’altronde non dimenticare che le immagini impattano prima di ogni altra cosa con l’attenzione di chi le vede. L’aiuta nel percorso che dovrà fare durante la sua user experience. Ed è per questo che ogni parte nella user interface e nel framing è ben ponderata. Non ci saranno colori, font o immagini messi a caso. Se il grafico o l’user experience designer dice che una determinata grafica per il settore X aiuta a convertire, mi pare uno spreco non ascoltarlo.

4. L’informatica mi è amica

Chi lavora nella user experience non deve essere per forza avere una laurea in ingegneria informatica. Mi pare logico che deve saper usare i linguaggi html, PHP e CSS e saper usare i software utili per svolgere al meglio il suo lavoro. Non vediamo questa professione come un qualcosa legato solo ed esclusivamente alla programmazione. Sono due mondi a se. Come già detto design, grafica, marketing non dovranno mancare. Le materie da aggiungere potrebbero essere la psicologia e la sociologia in senso lato. Ovvero saper interpretare le persone, i loro pensieri e comportamenti.

5. L’user experience designer lavora in team e in solitaria

Mettiamo il caso che l’ufficio marketing di un’azienda voglia sviluppare un’app dove l’user experience deve essere perfetta per il raggiungimento dell’obiettivo. Non ci lavorerà solo l’user experience designer. Sarà accompagnato dall’informatico e dal grafico. Quindi ci sarà sia il lavoro di squadra che quello in solitaria visto che ciascuno deve fare la sua parte però tutti devono capire il linguaggio di tutti. Nel senso se dobbiamo sviluppare il progetto “pere” tutti devono saper parlare di frutta. Non ci può essere qualcuno che continua a parlare di viti o di ombrelloni, chiaro?!

6. Si può creare una user experience per tutto?

Sì. A meno che non si lavori all’interno di un’azienda e di un solo settore potendosi anche specializzare. Di solito chi si occupa di user experience ha buone doti di adattamento alle varie macroaree su cui sviluppare una ux. Ad esempio riuscirà a spaziare dalla ristorazione alla tecnologia passando per la botanica. Persino prenotare una visita medica da un sito web è un user experience.

Tutte le tecniche acquisite dovranno essere adattate in ogni campo per fare in modo che le persone riescano a fare il percorso progettato senza problemi. Ad esempio prenotare il ristorante dall’app, acquistare i biglietti per il cinema, iscriversi a una lezione prova di boxe… L’user experience designer avrà sempre a mente la persona che si dovrà interfacciare con quello che lui creerà.

7. La tecnica fondamentale da utilizzare nell’user experience

La tecnica viene chiamata User Centred Design. In pratica mettere al centro il punto di vista dell’utente finale e non di chi progetta. Di solito è una tecnica che funziona perché iterativa cioè segue una strada ben precisa dove si possono fare dei test intermedi per aggiustare la rotta che porterà al risultato desiderato.

C’è la fase di analisi e progettazione dove si tiene conto dei dati raccolti e di dove si vuole arrivare. Dopo arrivano le bozze dell’interfaccia con il quale le persone si relazioneranno e si fanno i test per capire se tutto procede come sperato o si deve sistemare qualcosa o iniziare da capo. Una volta assemblate le varie parti si fa la prova generale e anche qui c’è la raccolta dei dati come criticità e note positive.

8. L’user experience è davvero così utile?

Sì. Ormai non si può fare a meno di pensare un sito web wordpress, app, servizio o prodotto senza una user experience a monte. Le aziende che hanno deciso di puntare sulla UX hanno aumentato il loro fatturato ben oltre la metà dei soliti ricavi. Ma non solo. Ci sarà un aumento del valore del brand, della loro fama e reputazione. Si potranno raggiungere più persone e avere dei nuovi contatti o collaborazioni con persone influenti del proprio settore.

In più, quando un qualcosa funziona bene, persino la parte del budget dedicata all’assistenza dei clienti verrà ridotta perché non avranno bisogno di chiedere aiuto. Si risparmierà del tempo nel fare alcuni lavori o parti di esso grazie al fatto che determinati passaggi saranno semplificati e quindi anche a livello lavorativo l’user experience apporta dei vantaggi. Ecco perché l’ux non è da vedere solo come un qualcosa legato al comprare un prodotto da un ecommerce. Ma persino velocizzare i processi lavorativi interni.

Le persone che si trovano a loro agio in un sito web o utilizzando qualsiasi servizio o prodotto, si sentiranno al sicuro e vorranno ripetere l’esperienza d’uso.

Ora dovresti avere le idee più chiare sul ruolo dell’user experience designer e sull’user experience in generale. Da web designer con la mia squadra di Bruce Design non dimentichiamo mai quanto è importante per questo l’abbiamo inserita tra i nostri servizi.
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