I 6 errori da fare per avere un personal branding DOC

Non aver paura di commettere errori nel tuo personal branding

Ti auguro di sbagliare. Ti segnalo 6 errori da compiere per imparare dai tuoi sbagli e costruirti un personal branding DOC.

In due domande ecco il significato di personal branding: come ti poni online? Cosa percepiscono di te gli altri quando ti vedono online o sentono il tuo nome? Se al sol udire il tuo nome, le persone collegano il tuo viso o i tuoi valori, vuol dire che hai fatto un buon lavoro di personal banding.

Ottenere questi risultati non è sempre facile, ecco perché a volte è meglio avere degli errori da cui ripartire.

I 6 errori da fare nel personal branding

Chi fa, sbaglia. È normale. Ed è un bene perché può imparare, correggere il tiro e avere dei benefici per il tuo personal branding.

1. Assenza sito web

Mi capita spesso di parlare con persone che decidono di puntare sul proprio personal branding. Nel momento in cui chiedo se hanno un sito web o perlomeno l’intenzione di farlo mi guardano straniti.

Il sito web creato con qualsiasi CMS, WordPress o un altro poco importa, è il primo punto a favore del tuo personal branding. Non puoi affidarti solo ed esclusivamente ai social. Qui potrai mettere tutto ciò che andrai a creare: blog post, audio, video.

Vedila come la tua vetrina o la tua casa professionale. Per fare in modo che sia perfetto per il tuo lavoro, affidati a un web designer professionista e non al primo cugggino che passa.

2. Chi si loda, si imbroda

È una frase che sentivo spesso alle scuole elementari. A quell’età ero troppo piccolo per capirne il vero significato. Adesso che sono più grande, so che per fare un buon personal branding non bisogna autocelebrarsi di continuo. Né sul proprio sito web né sui social.

Te ne accorgerai quando di 10 post che scriverai, 8 trasmetteranno il messaggio guarda come sono bravo, figo e intelligente e nessuno ti considererà. Umiltà gente, umiltà!

Rivediamo le proporzioni.

Dei 10 blog post che vorrai inserire nel blog del tuo sito web, 8 dovrebbero dare delle certezze, tranquillizzare, rispondere e aiutarti a creare dei legami con chi ti legge. Gli altri 2 li puoi utilizzare per lustrare le tue piume.

Ti ripeto di non esagerare. È un attimo ritrovarsi spennati e fuori dal pollaio digital. Valuta se non sia il caso di passare da 2 a 1. A meno che non ti capiti di partecipare a qualche evento importante come relatore, di pubblicare un libro, avviare un podcast.

3. Critiche gratuite

I criticoni non mi sono mai piaciuti. Eppure c’è chi dentro e fuori dal web non fa altro che criticare i propri colleghi, competitors, clienti. Critica pure chi ti pare. Però poi non lamentarti se le persone che dicevano di seguirti ti abbandoneranno visto non gli hai trasmesso nessun tipo di valore.

Non puoi fare a meno di criticare? Fai almeno in modo che giochino a tuo favore. Non ti piace come un’azienda ha fatto il restyling del proprio logo? Fai una tua proposta. Spiega come si procede in questo caso, come si affrontare il tutto. Sfrutta la cosa per avere del materiale per creare dei contenuti che possono dare man forte al tuo personal branding, non incrinarlo.

4. Imitare la concorrenza

Prendere spunto è bene. Imitare, o peggio, copiare gli altri è male. La tabula rasa delle idee per migliorare il personal branding capita a tutti. Il consiglio che mi sento di darti è frequentare offline il mondo dell’online per accendere il lume dell’ispirazione e cogliere nuove idee.

Sono certo che nel tuo settore ci sono tanti eventi digital creati in modo da incontrarsi faccia a faccia. C’è chi organizza delle secret dinners, lezioni in aula, eventi nazionali, festival.

Occasioni da sfruttare per stringere delle nuove collaborazioni lavorative con persone influenti nel tuo campo. Dimostrare che esisti anche fuori da uno schermo, ti fa percepire più umano. Non hai idea di quanto questo faccia bene al tuo personal branding.

5. Sii te stesso, sul serio

Hai un qualcosa che i tuoi competitors non hanno: la tua personalità. E l’errore che puoi fare è non mostrarla ed essere come tutti.

Il tuo modo di fare, di lavorare, di affrontare tutto ciò che ruota attorno al tuo lavoro è solo tuo. Il sito web e i social sono come un megafono per farti sentire.

6. Voler fare subito il botto

Uno dei primi sbagli che si tende a fare è quello di voler fare il botto in poco tempo. Non sai quanti clienti mi sono capitati che volevano raggiungere, dall’oggi al domani 10k followers su Instagram, solo per lo swipe-up. Oppure ottenere la notifica di complimenti da parte di Analytics per il record di visitatori in una sola settimana o mese di lavoro sul blog del tuo sito web.

Ci sono casi in cui start up o prodotti hanno raggiunto livelli di successo in brevissimo tempo. Ma non accade sempre. Anzi è più una sorta di uno su mille ce la fa perché le variabili che lo determinano sono tante e non riguardano solo il personal branding.

Quindi, il personal branding non è un’esplosione. Non si ricorderanno tutti di te dall’oggi al domani solo perché hai fatto un paio di sponsorizzazioni sui social dove appariva il tuo faccione e un tuo post.

Vedi il personal branding come una piantagione di bamboo. Nel primo periodo penserai di aver fatto una cavolata col decidere di puntare una parte delle tue energie in questo. Ma in realtà stai solo creando una buona base per il tuo personal branding. O come fa il bamboo, le sue radici.

Poi un giorno, se hai avuto pazienza, costanza e hai saputo superare le fasi di scoraggiamento, come per magia inizierai a vedere i tuoi frutti e a crescere forte e rigoglioso come il bamboo.

Seguire il bamboo non è facile. Come non lo è fare personal branding. Per questo ti suggerisco di collaborare con me web designer, il mio team di Bruce Design e i nostri servizi. Non tutti abbiamo il pollice verde ma di sicuro è digital.

Condividi questo articolo:

Share on facebook
Share on google
Share on twitter
Share on linkedin

I 6 errori da fare per avere un personal branding DOC

Condividi questo articolo:

Share on facebook
Share on google
Share on twitter
Share on linkedin