regime forfettario e le sue caratteristiche
Esiste il regime dei minimi? Si è il regime forfettario e oggi vediamo le sue caratteristiche
È vivo nella rete un dubbio: esiste ancora il regime dei minimi? Oggi cerchiamo di rispondere a questa domanda attraverso un’analisi del passato e del presente della fiscalità italiana.
Il vecchio regime dei minimi
Nel 2011 fu introdotto un regime fiscale che agevolava l’apertura della partita IVA per coloro che producevano fatturati minimi. Stiamo parlando del regime dei minimi, pensato definito per aiutare le piccole imprese che non potevano sostenere i costi del regime ordinario e i liberi professionisti che non raggiungono grandi fatturati annui.
Accessibile da tutti coloro che avevano meno di 35 anni, poteva essere scelto anche da chi superava l’età massima consentita ma per un massimo di cinque anni contributivi, per poi passare necessariamente al regime ordinario o semplificato. La principale caratteristica del regime dei minimi era la sua fiscalità al 5%. L’attuale situazione economica italiana ha spinto lo Stato a rivedere tale regime fiscale perché non più confacente alle richieste dei contribuenti.
Il nuovo regime dei minimi
Nel 2016 lo Stato italiano ha dunque ridisegnato il regime dei minimi avviando, il regime forfettario. Questo regime presenta importanti agevolazioni fiscali per i lavoratori autonomi. È un regime agevolato perché ha una aliquota d’imposta del 15% (tra le più basse d’Europa).
Per i primi cinque anni di attività è anche presente un’ulteriore sconto sull’aliquota che passa al 5%, se sussistono però le condizioni perché questo avvenga. L’agevolazione fiscale dei primi cinque anni e in generale il regime forfettario è infatti accessibile solo se sussistono delle condizioni particolari nella fiscalità del contribuente. Vediamo assieme quali sono:
- Ricavi annuali provenienti dalla libera professione non superiori a 20.000€-50.000€ (in base al codice ATECO dell’attività);
- Non superare spese per lavoro dipendente di 5.000€;
Queste sono solo due delle condizioni di accesso al regime forfettario, ti rimando a questo articolo di Fiscozen per conoscere tutti i requisiti.
E il vecchio regime dei minimi?
Coloro che anno aderito negli anni scorsi al regime dei minimi possono scegliere se restare in questo regime fino alla sua naturale decadenza, per poi decidere di passare al regime forfettario oppure al regime ordinario. Ma per i contribuenti nel regime dei minimi c’è anche la possibilità di migrare subito al regime forfettario.
Nel farlo potranno anche godere dell’agevolazione startup (dei primi cinque anni) nel caso in cui la loro partita IVA è stata aperta di recente. Per comprendere meglio questo passaggio: se il contribuente ha aperto partita IVA due anni fa può aderire al regime forfettario con agevolazione al 5% per altri tre anni (fino al raggiungimento del quinto anno); se il contribuente ha aperto partita IVA sei anni fa non potrà usufruire dell’agevolazione.
Cause di esclusione dal regime dei minimi (regime forfettario)
Esistono delle cause di esclusione dal regime forfettario? Si e riguarda Esistono delle cause di esclusione dal regime forfettario e riguardano il mancato rispetto dei requisiti d’accesso.
Per esempio coloro che superano il limite di ricavi annui dovranno, nell’anno contributivo seguente, lasciare il regime forfettario per aderire al regime ordinario o semplificato. Il percorso però non è a senso unico e così potranno ritornare al regime forfettario nel momento in cui ne sussisteranno nuovamente le condizioni.