Stereotipi sull’italiano e il suo personal branding

La nostra empatia rafforza il personal branding

Ti è mai capitato di parlare con una persona che non vive in Italia? Appena questa capisce che sei italiano ti guarda con occhi luccicosi, emette un sospiro e spara a mitraglietta le parole che ha imparato nella nostra lingua durante un suo viaggio nella Penisola. Per qualche secondo sarà tutto un: mamma, pizza, Andrea Bocelli, spaghetti e l’imitazione del nostro gesticolare.

Se poi ti chiede di che regione sei con tutta probabilità sentirai un altro sospiro profondo e tanti complimenti sulla tua terra. Ammettiamolo, ciò ci rende orgogliosi e un pizzico patriotici.

Peccato che alcuni di questi famosi stereotipi che gli stranieri hanno su noi italiani e sui nostri modi, in alcuni casi vengano interpretati in maniera non corretta. Come se andassero a ledere e a contrastare con il personal branding di alcuni professionisti o di alcune aziende. Ecco i più famosi.

Teniamo al vestire

Abbiamo i migliori stilisti, costumisti, modellisti e sarti al mondo e fin da piccoli ci inculcano l’idea che la prima impressione è quella che conta, specie nel mondo del lavoro. Ecco perché ci teniamo a vestire in una determinata maniera e a presentarci curati nel nostro aspetto.

Peccato che questo sia un qualcosa uguale in tutto il mondo. Basta vedere uno dei tanti video presenti su YouTube dove se una persona è vestita in una determinata maniera e si sente male per strada a Parigi, non viene soccorsa. Mentre se è in giacca è cravatta tutti pronti a chiamare un’ambulanza.

C’è da dire che alcune persone si vestono apposta in una determinata maniera perché fa parte della propria personalità o del proprio brand. Ed ecco che si ha l’esempio concreto della coerenza con fare personal branding nell’online e nell’offline.

Parliamo e gesticoliamo

E allora?! Siamo italiani, siamo latini, calienti ed empatici. Non è solo muovere le mani o essere espressivi con la faccia. È rafforzare il concetto espresso a parole. Con il linguaggio del corpo si possono dire tante cose. È vero ci piace parlare. Spesso, quando ne abbiamo la possibilità preferiamo vedere il cliente.

In questo modo riusciamo a far passare meglio il nostro messaggio, il nostro personal branding. La nostra fama e reputazione si lucidano le piume e acquistano valore. Se proprio non è possibile vedersi dal vivo attiviamo un’app e via di videochiamata. Con tutta probabilità sono stati conclusi più affari grazie anche all’empatia che solo a dei dati freddi.

Amicizie

Tutto questo parlare ci porta a stringere con più facilità delle collaborazioni lavorative e amicizie con varie persone a volte anche ad alti livelli. Alcuni riescono a lavorare bene nel digital grazie ai pr e agli influencer. Altri in poco tempo varcano la soglia di grandi aziende o istituzioni con le quali creare nuove collaborazioni.

E questo non mi pare sia un qualcosa legato solo a noi italiani visto che quando si riescono a utilizzare bene i social e gli incontri dal vivo il brand in questione ha un’impennata e aumenta il suo valore. Specie quando ci sono delle aziende che adorano fare il proprio lavoro e collaborano con professionisti che lo amano con la stessa genuinità.

In conclusione saremo visti come chiacchieroni, ci piacerà vestire e mangiare bene e forse in alcuni casi dovremmo impegnarci un po’ di più nel personal branding online ma quando ci mettiamo in testa un obiettivo di solito lo raggiungiamo mettendoci anima e corpo e il pubblico se ne accorge e si appassiona ancora di più al percorso e ai valori del professionista e dell’azienda perché si immedesima.

Allo stesso modo, il mio team della Bruce Design e io come web designer lavoriamo al tuo personal branding con i nostri servizi.
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